La stima del premio per il rischio mediante il modello a tre fattori. Un’analisi empirica del mercato italiano

Coluccia Daniela, Fontana Stefano, Solimene Silvia

I procedimenti basati sui flussi attesi, sia reddituali che finanziari, sono quelli più utilizzati nella pratica professionale per la stima del capitale economico (Caramiello 1993; Coda 1966, Copeland et al,. 1991; Ferrero 1966; Guatri, 1990; Massari 1998; Paganelli 1992; Viel et al. 1991; Zanda, Lacchini, Onesti, 2013). Nell’applicazione di tali metodi, il tasso di attualizzazione rappresenta il “fattore critico” poiché una sua stima errata può condurre a risultati fuorvianti nella determinazione del valore economico di un’azienda. Il saggio di sconto può essere definito come il tasso minimo di rendimento, che rende gli azionisti indifferenti tra l’investimento nel capitale d’azienda o in un’attività alternativa. Il tasso in questione può essere calcolato “partendo da un saggio d’interesse per impieghi di capitali sicuri e liquidi ed a frutto conseguibile senza assunzione di rischi d’impresa e senza lavoro (come ad es. impieghi in titoli di Stato) e maggiorando questo saggio in misura più o meno elevata, in relazione al rischio dell’investimento nell’azienda oggetto di stima”. Quanto sopra esposto può essere sintetizzato secondo il seguente algoritmo: ic = i1 + i2, dove: ic è il tasso di attualizzazione o anche detto tasso di congrua remunerazione; i1 rappresenta il tasso di rendimento degli investimenti privi di rischio (free-risk rate); i2 identifica il premio per il rischio. Nella pratica per stimare un tasso di rendimento privo di rischio si fa ricorso al saggio di interesse dei titoli di Stato. […]

Key-Words: Valutazione d’azienda

Tabella – Confronto tra i vari modelli