Le determinanti della risk disclosure nei piani anticorruzione: uno studio sulle amministrazioni pubbliche italiane

D'Onza Giuseppe, Zarone Vincenzo, Brotini Francesco

L’analisi proposta nel presente articolo si concentra sulle logiche, le prassi e gli strumenti di prevenzione del rischio di corruzione nelle amministrazioni pubbliche italiane. L’articolo analizza i contenuti e le caratteristiche della risk disclosure inserita nei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione (PTPC), esaminando un campione composto da amministrazioni regionali e comuni capoluogo di regione, al fine di individuare le potenziali determinanti del livello e delle caratteristiche di tale informativa. I risultati della ricerca rivelano la tendenza a una maggior comunicazione in presenza di indagine per corruzione, nella prospettiva del recupero di legittimità e della prevenzione della reiterazione di comportamenti illeciti. La propensione alla divulgazione di informazioni sulle misure di contrasto alla corruzione, inoltre, è più evidente nelle amministrazioni di maggiori dimensioni e nei contesti regionali in cui gli episodi corruttivi sono più frequenti, probabilmente in risposta alle più pressanti aspettative degli stakeholder. L’indagine rivela spazi di miglioramento dell’informativa per quanto riguarda le misure volontarie di prevenzione dei fenomeni corruttivi ed il legame tra azioni di risk management e altri strumenti di pianificazione e controllo come il piano delle performance.

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This study analyses the processes, practices and tools to prevent corruption risk, as adopted by Italian public administrations. The analysis is based on the contents and characteristics of the risk disclosure included in the three-year anti-corruption plans published by a sample of local and regional governments. The study aims at identifying the potential determinants of the level and characteristics of corruption risk reporting. The research results show that administrations under investigation for corruption communicate more information on risk prevention measures. This may reflect their intention to use risk disclosure as a way to recover legitimacy and convey the message of reinforcing their internal control systems. Moreover, the propensity to disclose information is greater in larger administrations and in those organizations located in regions where corruption cases are more frequent. In these contexts, it is likely that stakeholders exercise more pressure to gain information on corruption risk prevention. Our findings reveal opportunities for improvements in terms of more reporting on the voluntary measures to prevent corruption and on the linkage between risk prevention actions and other planning and control mechanisms such as the performance plan.

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Key words: Corruption risk management, Risk disclosure, Transparency, Corruption