L’esternalizzazione dei servizi nella Pubblica Amministrazione. Editoriale n.3/2019

Mussari Riccardo

L’editoriale di questo numero di Azienda Pubblica propone qualche
riflessione su un tema ormai classico: l’esternalizzazione. Esternalizzare
significa affidare una specifica produzione all’esterno e, di conseguenza, instaurare un rapporto, in primo luogo contrattuale, fra cliente (nel
nostro caso un’amministrazione pubblica – AP) e fornitore (altra azienda). Spesso tale fenomeno è denominato outsourcing – parola risultante
dalla fusione dei due termini inglesi out «fuori» e (to) source «attingere
a una fonte» o contracting out. Affidare in outsourcing significa, quindi,
fare svolgere ad altri – in modo non occasionale – un’attività produttiva
(anche particolarmente complessa dal punto di vista tecnico/tecnologico
e/o significativa in prospettiva strategica) che, in precedenza, era svolta da un’AP con risorse umane, materiali, finanziarie e immateriali proprie. È possibile fare riferimento al termine outsourcing anche nell’ipotesi
in cui un’AP debba scegliere se dare avvio ad una produzione interna o
ricorrere all’esterno. Infatti, in tale circostanza, è indispensabile utilizzare i medesimi criteri, inclusi quelli di convenienza economica, ai quali si
fa ricorso nell’ipotesi più tradizionale di contracting out con l’importante
differenza di dovere fare riferimento, nei calcoli di costo differenziale, a
valori solo ipotetici e non anche storici.