Editoriale n.2/2016

Coronella Stefano

Dopo ben 32 anni si è svolto nuovamente in Italia il World Congress of Accounting Historians(1). Si tratta di un evento importantissimo per gli studiosi di Storia della Ragio- neria, sia per l’alto livello dei contributi scientifici che in tale occasione vengono presenta- ti, che per l’importanza dei contatti di collaborazione scientifica fra studiosi che ne deri- vano. Il precedente Congresso a livello mondiale tenutosi in Italia fu organizzato dall’Università di Pisa nel 1984, chairman il Prof. Tito Antoni.

Quest’anno la sede che lo ha ospitato è l’Università di Chieti-Pescara, chairman il Prof. Massimo Sargiacomo. La perfetta organizzazione dell’evento, non solo sotto il pro- filo scientifico, ha trasmesso un’immagine eccellente delle capacità organizzative, compre- si gli aspetti storico-culturali e di accoglienza, del nostro Paese.

A sottolineare l’importanza del Congresso vi è stata la partecipazione di quasi tutti i più accreditati studiosi di Storia della Ragioneria a livello mondiale. Buona parte dei 220 partecipanti venivano dall’estero, 100 sono state le università rappresentate e 20 i Paesi di provenienza, il che ha consentito agli studiosi italiani una fondamentale occasione di in- contro e di confronto di altissimo livello scientifico.

La sessione plenaria si è svolta presso lo splendido Teatro Marrucino di Chieti, con un “benvenuto” per i partecipanti offerto da un’orchestra di violini “I solisti Aquilani” con l’Allegro-first moviement from Eine Kleine Nachtmusik in G major K 525 for strings di Wolfgang Amadeus Mozart.

Quindi ha avuto inizio la sessione scientifica con le relazioni dei seguenti keynote speakers: Peter Miller(2), Gary J. Previts(3) Stephen P. Walker(4), fra i massimi esponenti dell’Accounting History a livello mondiale.