Gli economisti aziendali di fronte alla riforma Gelmini: prime considerazioni sull’accesso ai concorsi

Quagli Alberto

[Editoriale]

A breve il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica (MIUR) emanerà un decreto contenente il dettaglio dei requisiti minimi previsti per l’accesso alle fasce di docenza, così come prospettato dall’art. 16, comma 3 lettere a) e h) della Legge 30 dicembre 2010, n. 240 (Legge Gelmini). Tale Decreto verrà emanato sulla base dei pareri richiesti a tre organismi ministeriali: il Consiglio Nazionale per l’Università (CUN), l’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e il Comitato degli Esperti per la Politica della Ricerca (CEPR). Si poteva presumere che i tre organismi, slegati tra loro, si esprimessero in modo difforme. In effetti i tre pareri presentano differenze molto marcate e siamo curiosi e un po’ preoccupati circa le regoli finali che il Ministero intenderà stabilire. Riteniamo però opportuno comprendere le scelte operate dai tre organismi per valutare se, al di là delle specifiche differenze, emerge una tendenza comune, che potrebbe essere poi ripresa dal MIUR dandole forza di legge. Di questi tre pareri nel prosieguo si sintetizzano soltanto le specifiche disposizioni riferite all’area 13 (Scienze Economiche e Statistiche) o, ancora più precisamente, ai settori disciplinari componenti l’Accademia Italia di Economia Aziendale: SECS P07, (Economia Aziendale), P08 (Economia e gestione delle Imprese), P09 (Finanza Aziendale), P10 (Organizzazione Aziendale), P11 (Intermediari Finanziari). Tra questi la nostra maggiore attenzione va al settore P07 poiché costituisce il naturale alveo di interesse per i lettori di questa rivista. […]

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