Crisi, performance e rischio finanziario delle imprese romagnole

Quaranta Anna Grazia, Vignini Stefania

Rispetto alla grande crisi del 1929 quelle attuali presentano caratteristiche assai differenti. Nel mondo occidentale l’economia industriale è stata ormai soppiantata dall’economia finanziaria. Quanto è successo sui mercati finanziari mondiali può avere effetti notevoli sull’equilibrio economico e finanziario delle società italiane, per via diretta ed indiretta. Dal 2008 gli effetti reali della crisi finanziaria hanno iniziato ad abbattersi sul nostro sistema di imprese provocandone il peggioramento delle generali condizioni di profittabilità ed esponendolo maggiormente al rischio di credito. In realtà, sebbene le imprese abbiano reagito in modo diverso alla crisi, la loro condizione è generalmente peggiorata a causa di un duplice effetto. Da un lato, per la contrazione delle attività reali e, dall’altro, per le politiche più restrittive nella concessione del credito che gli istituti bancari sono stati costretti ad adottare dopo che lo shock finanziario si è abbattuto anche sui loro conti di bilancio. In uno scenario come questo è maturata la consapevolezza del peggioramento delle condizioni finanziarie delle imprese che si è manifestato in una minore capacità di rimborso dei prestiti nei tempi previsti ed in un minor mantenimento degli obblighi contrattuali, in generale con tutta la platea dei creditori, ma soprattutto con gli istituti bancari. Obiettivo del presente lavoro è analizzare, partendo dalle informazioni contenute nella banca dati AIDA dal 2012 al 2014, la dinamica temporale di due tra le più rilevanti caratteristiche delle maggiori imprese romagnole, ossia la redditività ed il rischio finanziario. L’analisi, che ha escluso le società finanziarie (banche ed assicurazioni) nonché le holding finanziarie, ha interessato il gruppo delle prime cento aziende per fatturato presenti nel territorio romagnolo e dunque nelle sue tre province (Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini). Le aziende considerate hanno sede direzionale, amministrativa ed operativa nella Romagna; è peraltro possibile che alcune tra esse abbiano sede legale al di fuori del territorio considerato, così da fornire un’adeguata rappresentazione dell’economia del territorio. La metodologia implementata (cluster analysis) ha teso a fornire una stratificazione delle imprese osservate in cinque classi di performance complessiva per ognuno dei tre anni considerati al fine di verificare se nel corso del tempo la composizione dei vari segmenti individuati fosse rimasta sostanzialmente la stessa e se i valori medi sottostanti l’aggregazione delle unità nelle varie classi fossero sensibilmente variati. I risultati ottenuti consentono di trarre alcune conclusioni che si spera di poter a breve integrare correlando la conoscenza delle dinamiche delle variazioni delle caratteristiche aziendali indagate con le possibili cause del loro specifico manifestarsi.

Key-Words: Misurazione e valutazione delle performance, redditività, rischio finanziario, cluster analysis.