Candidatura Alessandro Mechelli

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Candidatura: Alessandro Mechelli

Nota programmatica

La presente nota programmatica ha lo scopo di illustrare gli obiettivi e le conseguenti azioni che ritengo di proporre per la mia candidatura al Consiglio direttivo di AIDEA per il triennio 2021-2023. L’idea di fondo è quella, da un lato, di rafforzare alcune azioni già intraprese durante il mio attuale mandato, e dall’altro, di avviarne di nuove.

A tal riguardo si segnalano, in particolare, le seguenti:

  1. Interazione con le istituzioni che regolano la vita delle nostre università;
  2. Tutela e promozione del merito nella ricerca;
  3. Integrazione di AIDEA con le singole Società Scientifiche di area aziendale;
  4. Didattica;
  5. Impiego delle risorse disponibili del patrimonio AIDEA.

Con riferimento al primo punto, il nuovo Consiglio Direttivo dovrebbe mantenere e rafforzare senza dubbio il traguardo raggiunto con il sub Gev di area aziendale, difendendo il legittimo risultato ottenuto da possibili ingerenze e tentativi di delegittimazione.

In aggiunta, il nuovo Direttivo dovrebbe continuare, nella speranza di giungere a risultati concreti, quella lenta e complicata attività di promozione delle riviste più meritevoli, che ha visto  finalmente  ad agosto 2020 l’apertura da parte dell’ANVUR di una finestra in tal senso. Sul punto bisognerà vigilare, agendo nelle sedi opportune, perché la finestra che permetterà entro il 25 ottobre ad AIDEA di avanzare proposte su riviste straniere non si trasformi in una mera conquista di facciata; non basta in tal senso che sia permesso di proporle, ma è corretto che ci venga riconosciuto il ruolo di avere la serietà e la competenza scientifica per valutare, dopo un processo rigoroso come quello avvenuto nei mesi passati, quali siano le riviste più meritevoli, estendendo questa possibilità di segnalazione anche alle riviste italiane.

Infine, ma in stretta connessione con quanto appena affermato, AIDEA  deve sviluppare il rapporto con le istituzioni universitarie proponendosi come un interlocutore costante, ponendosi in una situazione in cui non deve essere costretta a rincorrere, ma potendo e dovendo anticipare alcune scelte, il tutto, evidentemente, a tutela dell’aziendalismo del nostro Paese.

Con riferimento al secondo punto – tutela e promozione del merito nella ricerca – AIDEA ha già operato nel triennio passato una rivisitazione del ranking delle riviste nazionali e internazionali e rivisto in maniera radicale il percorso di accreditamento delle collane di monografie. Nel prossimo triennio dovrà necessariamente essere implementato un meccanismo tale per cui queste rivisitazioni assumano le caratteristiche di un processo costante e continuo, trasformandoli in aggiornamenti periodici ad intervalli definiti e non troppo distanti nel tempo. Andrà inoltre implementata l’attività di monitoraggio, per il momento già programmata, del nuovo processo di accreditamento  delle collane di monografie.

Accanto a questi interventi, ma sul punto si tornerà più avanti, deve essere dato maggiore impulso all’impiego delle risorse disponibili per supportare le ricerche, soprattutto dei più giovani.

Il terzo punto – integrazione di AIDEA con le singole società Scientifiche di area aziendale – è certamente un percorso già in itinere, che trova nel modello aggregato attualmente in essere una prima fase di implementazione. Tuttavia è necessario un maggior raccordo non solo da un punto di vista amministrativo – cosa su cui si è già al lavoro – ma anche da un punto di vista scientifico, ad esempio cercando integrazioni e collaborazioni tra GSA AIDEA e Gruppi di Lavoro SIDREA (solo  per fare  un esempio).

Il quarto punto è rappresentato dalla didattica, troppo spesso cenerentola, a  causa delle note regole  per la valutazione della progressione delle carriere che portano soprattutto i più giovani a considerarla come un mero orpello che toglie tempo all’attività di ricerca, e non come un momento elettivo della nostra attività. A tal proposito va senza dubbio rinforzata la scuola della didattica, coinvolgendo le singole Società Scientifiche di area aziendale anche, ma non solo, per promuovere un interesse tra i giovani cultori delle discipline aziendali. Accanto a questo, però, andrebbe fatta, nei modi dovuti, la necessaria pressione, per cui si instauri anche un processo premiante per chi fa didattica e, soprattutto, per chi fa buona didattica.

L’ultimo punto, ma non certo per ordine di importanza, è quello legato all’impiego delle risorse presenti nel patrimonio AIDEA. Il triennio che va a concludersi ha visto un atteggiamento – corretto ad avviso di chi scrive – prudente nell’impiego di dette risorse, inizialmente per avere un argine di protezione fintantochè non si fosse verificata la tenuta, anche finanziaria, del modello aggregato, e successivamente, in questi ultimi mesi, per le inevitabili complicazioni legate all’emergenza sanitaria che interessato il nostro Paese. La possibilità di investire – pur con la necessaria prudenza – una parte delle risorse del patrimonio AIDEA si deve porre, però, come una priorità nelle riflessioni e nelle conseguenti azioni del prossimo Consiglio Direttivo. A tal riguardo sarà assai utile ricevere proposte da parte di tutti gli accademici, perché solo la condivisione dell’esperienza e della sensibilità di ognuno potrà portare a proposte e soluzioni più efficaci. Allo stato attuale chi scrive si sente di poter suggerire almeno due possibili iniziative, soprattutto a supporto dei più giovani. La prima è quella di riprendere – auspicando una maggiore partecipazione – i premi per i migliori prodotti di ricerca di giovani studiosi, che si trovano spesso ad affrontare spese per submission, partecipazione a convegni  e altro senza avere fondi e spesso senza essere nemmeno stabilizzati. La seconda è quella di promuovere l’assegnazione di contributi a progetti di ricerca di natura possibilmente interdisciplinare, dove, di nuovo, la selezione dovrà prevedere una modalità per premiare la presenza nel gruppo di ricerca dei ricercatori più giovani.

Alessandro Mechelli