Equilibrio di bilancio, pratiche del controllo e relazioni inter-organizzative nel sistema delle pubbliche amministrazioni: i nodi da sciogliere per uscire dal circolo vizioso

Rebora Gianfranco

[Attualità e dibattito: Tavola Rotonda]

La riforma delle regole contabili delle pubbliche amministrazioni indotta dall’applicazione del principio di equilibrio del bilancio sancito dalla recente modifica costituzionale (l.c. n. 1/2012) solleva una serie di problemi che vanno molto al di là degli aspetti tecnico-contabili. L’istanza fondamentale cui si è cercato di rispondere è naturalmente la sostenibilità del debito pubblico sulla base delle richieste dell’Unione europea, per finalità legate al controllo delle politiche economiche di sostegno all’euro. Ma il legislatore intende anche sostenere con un vincolo forte come quello costituzionale un processo di riforma rivolto ad adeguare struttura e funzionamento delle AP ai mutamenti sociali ed economici, migliorando il rapporto tra risorse impiegate e risultati ottenuti. Se si tratta di questo, l’insieme di norme emergenti nell’ultimo periodo, comprendendo non solo i provvedimenti attuativi della riforma costituzionale, ma anche le altre leggi che hanno toccato “finanza e funzionamento degli enti territoriali” (d.l. n. 174/2012 e l. n. 35/2012), “prevenzione e repressione della corruzione” (l. n. 190/2012), “pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni” (d.lgs. n. 33/2013), appaiono accomunate da un medesimo approccio di cultura e metodo di amministrazione. […]